nella Basilica di Santa Maria del Popolo
E’ il 1600, siamo nel pieno del Giubileo e un grande fermento anima la città di Roma. Caravaggio ha appena concluso la Vocazione di San Matteo per la Chiesa di san Luigi dei Francesi, un’opera innovativa e rivoluzionaria di cui si parla molto in città. Sull’onda di un improvviso e forse inaspettato successo l’artista, è chiamato da un altro importante committente. È il cardinale Tiberio Cerasi, il tesoriere di papa Clemente VIII, forse l’uomo più ricco dell’epoca. In una chiesa dove già erano incastonate opere di artisti eccelsi – Pinturicchio, Sebastiano del Piombo, Raffaello, Bramante -, Caravaggio dovrà realizzare i dipinti laterali della Cappella.
Verranno alla luce due capolavori assoluti: la Conversione di Paolo, e La Crocifissione di Pietro.
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